Cassazione penale Sez. I sentenza n. 26841 del 13 luglio 2010

ECLI:IT:CASS:2010:26841PEN

Massima

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Il pubblico ufficiale che redige una relazione di servizio o altri documenti ufficiali contenenti fatti materialmente falsi, al fine di coprire abusi o illeciti commessi nell'esercizio delle proprie funzioni, commette il reato di falso ideologico in atti pubblici, anche qualora la falsità sia realizzata mediante la retrodatazione degli atti stessi. Tale condotta è penalmente rilevante in quanto volta a impedire l'accertamento della verità e a ostacolare l'attività di controllo e di giustizia, a prescindere dalla sussistenza di un danno effettivo. Il dolo del reato di falso si configura anche quando l'agente, pur non avendo la diretta intenzione di indurre in errore l'autorità, agisce con la consapevolezza e la volontà di alterare la veridicità dei fatti attestati negli atti pubblici. La disciplina transitoria della prescrizione introdotta dalla legge n. 251 del 2005, come modificata dalla sentenza della Corte Costituzionale n. 393 del 2006, esclude l'applicazione dei termini di prescrizione più favorevoli ai processi già pendenti in grado di appello alla data di entrata in vigore della nuova normativa, a prescindere dalla successiva pendenza di un giudizio di rinvio.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FAZZIOLI Edoardo - Presidente

Dott. GIORDANO Umberto - rel. Consigliere

Dott. ZAMPETTI Umberto - Consigliere

Dott. CAPOZZI Raffaele - Consigliere

Dott. PIRACCINI Paola - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) CI. NA. , N. IL (OMESSO);

avverso la sentenza n. 825/2007 CORTE APPELLO di PERUGIA, del 17/06/2009;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 10/06/2010 la relazione fatta dal Consigliere Dott. UMBERTO GIORDANO;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. Fraticelli che ha concluso per IL RIGETTO DEL RICORSO;

udito il dif. avv. PICCIONI in sost. dell'avv. Palombarini.

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