Cassazione penale Sez. V sentenza n. 46417 del 30 novembre 2012

ECLI:IT:CASS:2012:46417PEN

Massima

Generata da Simpliciter
Il presunto amministratore di fatto di una società fallita, pur non essendo formalmente titolare della carica di amministratore, può essere chiamato a rispondere penalmente del reato di bancarotta fraudolenta per distrazione ai sensi dell'art. 223, comma 1, L.F., in virtù del combinato disposto con l'art. 216 L.F., in quanto soggetto che di fatto ha esercitato poteri gestori e direttivi sulla società, determinandone il dissesto patrimoniale. Tale responsabilità penale è compatibile con l'applicazione delle circostanze aggravanti previste dall'art. 219 L.F., in quanto il rinvio contenuto nell'art. 223, comma 1, L.F. alle "pene stabilite dall'art. 216" consente di estendere al reato di bancarotta impropria la disciplina sanzionatoria dettata per la bancarotta propria. La mancata partecipazione dell'imputato alla procedura fallimentare, pur potendo costituire motivo di opposizione alla dichiarazione di fallimento, non esclude la sua responsabilità penale, atteso che l'accertamento della sua qualità di amministratore di fatto può avvenire anche in sede penale, indipendentemente dalla sua formale investitura. Inoltre, la sussistenza di cause di incompatibilità o di motivi di ricusazione del giudice, pur potendo costituire vizio della procedura, non incide sulla validità del provvedimento adottato, che resta efficace fino a quando non venga rimosso con i rimedi previsti dalla legge. Infine, la mancata concessione di attenuanti fondate su condotte riparatorie successive al fatto, ove manifestamente infondate, non determina nullità della sentenza per omessa motivazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ZECCA Gaetanino - Presidente

Dott. SAVANI Pietro - Consigliere

Dott. PALLA Stefano - Consigliere

Dott. SABEONE Gerardo - Consigliere

Dott. MICHELI Paolo - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), nato a (OMISSIS);

avverso la sentenza del 02/03/2007 della Corte di appello di L'Aquila;

visti gli atti, la sentenza impugnata e il ricorso;

udita la relazione svolta dal consigliere Dott. ((omissis));

udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dott. VOLPE Giuseppe che ha concluso chiedendo dichiararsi l'inammissibilita' del ricorso;

udito per il ricorrente l'Avv. (OMISSIS), che ha concluso chiedendo l&…

Questo contenuto è riservato agli utenti registrati
Sentenze simili
Ricerca rapida tra milioni di sentenze
Trova facilmente ciò che stai cercando in pochi istanti. La nostra vasta banca dati è costantemente aggiornata e ti consente di effettuare ricerche veloci e precise.
Trova il riferimento esatto della sentenza
Addio a filtri di ricerca complicati e interfacce difficili da navigare. Utilizza una singola barra di ricerca per trovare precisamente ciò che ti serve all'interno delle sentenze.
Prova il potente motore semantico
La ricerca semantica tiene conto del significato implicito delle parole, del contesto e delle relazioni tra i concetti per fornire risultati più accurati e pertinenti.

Un nuovo modo di esercitare la professione

Offriamo agli avvocati gli strumenti più efficienti e a costi contenuti.