Cassazione penale Sez. III sentenza n. 25111 del 19 giugno 2008

ECLI:IT:CASS:2008:25111PEN

Massima

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Il giudice di merito, nel pronunciare sentenza di applicazione della pena su richiesta delle parti ai sensi dell'art. 444 c.p.p., è tenuto a verificare l'insussistenza di cause di proscioglimento previste dall'art. 129 c.p.p. e a motivare adeguatamente l'esclusione di tali cause, anche in presenza di una richiesta di patteggiamento. Tuttavia, l'impugnazione di tale sentenza per violazione dell'art. 129 c.p.p. è ammissibile solo ove dal testo della sentenza appaia evidente la sussistenza di una causa di non punibilità, non essendo sufficiente la mera deduzione di una diversa valutazione delle prove. Inoltre, in tema di patteggiamento, l'impugnazione della sentenza è consentita solo qualora la pena applicata risulti illegale, non essendo sufficiente eccepire la mancata corretta esplicitazione dei criteri di determinazione della pena, ove il risultato finale sia conforme a legge.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ALTIERI Enrico - Presidente

Dott. SQUASSONI Claudia - Consigliere

Dott. GENTILE Mario - Consigliere

Dott. FIALE Aldo - Consigliere

Dott. MARMO Margherita - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

SP. CR. N. il (OMESSO);

avverso la SENTENZA del 30/03/2006 TRIB SEZ. DIST. di MARANO di NAPOLI;

Visti gli atti, la sentenza denunziata e il ricorso;

Udita in pubblica udienza la relazione fatta dal Consigliere Dott. MARMO MARGHERITA;

Udito il Pubblico Ministero in persona del Sostituto Procuratore Generale Dott. MONTAGNA ALFREDO che ha concluso chiedendo dichiararsi il ricorso "inammissibile".
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