Cassazione penale Sez. IV sentenza n. 33672 del 15 settembre 2010

ECLI:IT:CASS:2010:33672PEN

Massima

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Il ricorso per cassazione avverso un'ordinanza di custodia cautelare in carcere deve essere dichiarato inammissibile per intervenuta rinuncia da parte dell'imputato, comportando tale rinuncia la condanna al pagamento delle spese processuali e di una somma equitativamente determinata a favore della Cassa delle ammende, in assenza di ragioni per escludere tale ultima condanna. Il principio di diritto che emerge dalla sentenza è che la rinuncia al ricorso per cassazione avverso un'ordinanza di custodia cautelare in carcere determina l'inammissibilità del ricorso stesso e la conseguente condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una somma a favore della Cassa delle ammende, anche in assenza di specifiche ragioni per escludere tale ultima condanna. La massima sottolinea come la rinuncia al gravame, pur comportando l'inammissibilità del ricorso, non esima il ricorrente dalle suddette condanne economiche, in applicazione della normativa processuale penale vigente.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUARTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MORGIGNI Antonio - Presidente

Dott. MARZANO Francesco - Consigliere

Dott. IACOPINO ((omissis)) - Consigliere

Dott. FOTI Giacomo - Consigliere

Dott. BIANCHI Luisa - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) IS. TO. , RINUNCIANTE, N. IL (OMESSO);

avverso l'ordinanza n. 3938/2009 TRIB. LIBERTA' di ROMA, del 31/12/2009;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. LUISA BIANCHI;

sentite le conclusioni del PG Dr. Cons. ((omissis)), per la inammissibilita' del ricorso.

MOTIVI DELLA DECISIONE

Il Gip presso il Tribunale di Roma ha emesso ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di Is.…

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