Cassazione penale Sez. I sentenza n. 1254 del 11 gennaio 2019

ECLI:IT:CASS:2019:1254PEN

Massima

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La confisca di prevenzione è una misura patrimoniale di natura cautelare e preventiva, finalizzata alla rimozione dal circuito economico legale di beni ritenuti di illecita provenienza. Essa presuppone l'accertamento della pericolosità sociale del soggetto nei cui confronti è disposta, da valutarsi con riferimento al periodo temporale in cui si sono realizzati gli incrementi patrimoniali oggetto di ablazione. Il terzo estraneo al procedimento di prevenzione può contestare la misura solo in relazione alla propria titolarità o disponibilità del bene, senza poter sindacare gli accertamenti sulla pericolosità sociale del proposto, che esulano dal suo ambito di legittimazione. L'onere probatorio gravante sul terzo interessato è limitato all'allegazione di elementi idonei a dimostrare la lecita provenienza dei beni, mentre spetta al giudice valutare, sulla base di un complessivo apprezzamento degli elementi acquisiti, se sussista la ragionevole presunzione di illecita provenienza, tale da giustificare l'applicazione della misura ablativa. Il provvedimento di confisca deve pertanto individuare con precisione il periodo temporale in cui si è manifestata la pericolosità sociale del proposto, al fine di delimitare l'ambito di applicazione della misura ai soli beni acquisiti in tale contesto, in ossequio ai principi costituzionali di proporzionalità e tutela della proprietà privata.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DI TOMASSI Mariastefania - Presidente

Dott. SANTALUCIA Giuseppe - Consigliere

Dott. MINCHELLA Antonio - Consigliere

Dott. CENTONZE Alessand - rel. Consigliere

Dott. RENOLDI Carlo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
1) (OMISSIS), nata il (OMISSIS);
2) Agenzia Nazionale per i beni confiscati;
Avverso il decreto emesso il 07/05/2018 dalla Corte di appello di Ancona;
Sentita la relazione svolta dal Consigliere dott. Alessandro Centonze;
Lette le conclusioni del Procuratore generale, nella persona di Giuseppina Casella, che ha concluso per il rigetto del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con il decreto in epigrafe la Corte di appello di Ancona confermava il decreto impugnato, emesso dal Tribunale…

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