Cassazione penale Sez. III ordinanza n. 36315 del 6 ottobre 2011

ECLI:IT:CASS:2011:36315PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, nell'ambito del controllo sulle misure cautelari, non può riesaminare la ricostruzione dei fatti, le valutazioni sull'attendibilità delle fonti e la rilevanza dei dati probatori, né la riconsiderazione delle caratteristiche soggettive delle persone indagate, compreso l'apprezzamento delle esigenze cautelari e delle misure ritenute adeguate, in quanto tali accertamenti rientrano nell'esclusiva competenza del giudice che ha disposto la misura cautelare e del tribunale del riesame. Il giudice di legittimità può solo verificare la logicità e la correttezza della motivazione adottata dal giudice di merito, senza poter sindacare nel merito le valutazioni di fatto effettuate. Pertanto, il ricorso per cassazione avverso un'ordinanza cautelare è inammissibile qualora si limiti a contestare la ricostruzione dei fatti e le valutazioni probatorie operate dal giudice di merito, senza denunciare specifici vizi della motivazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DE MAIO Guido - Presidente

Dott. LOMBARDI ((omissis)) - Consigliere

Dott. GRILLO Renato - Consigliere

Dott. MULLIRI Guicla I. - Consigliere

Dott. ROSI Elisabetta - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

ORDINANZA

sul ricorso proposto da:

1) BR. AN. N. IL (OMESSO);

avverso l'ordinanza n. 1124/2011 TRIB. LIBERTA' di ROMA, del 21/04/2011;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. ELISABETTA ROSI;

sentite le conclusioni del PG Dott. DE SANTIS Fausto che ha chiesto il rigetto del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

Il Tribunale di Roma in data 21 aprile 2011 ha rigettato il riesame proposto avverso l'ordinanza di custodia cautelare in carcere…

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