Tribunale Amministrativo Regionale Lazio - Roma sentenza n. 12421 del 2006

ECLI:IT:TARLAZ:2006:12421SENT

Massima

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Il provvedimento amministrativo di esclusione da una procedura concorsuale, una volta revocato dall'amministrazione procedente, determina la sopravvenuta carenza di interesse del ricorrente, rendendo il relativo ricorso improcedibile. In tali casi, il giudice amministrativo è tenuto a dichiarare l'improcedibilità del ricorso, compensando le spese di giudizio tra le parti, in considerazione del venir meno dell'interesse originario all'annullamento dell'atto impugnato. La revoca dell'atto impugnato, infatti, priva il ricorrente dello scopo pratico perseguito con l'impugnazione, facendo venire meno la sua legittimazione processuale. Il giudice, pertanto, non può entrare nel merito della controversia, ma deve limitarsi a prendere atto della sopravvenuta carenza di interesse, dichiarando l'improcedibilità del ricorso.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA
IN NOME DEL POPOLO ITALIANO
Il Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio
Sezione III bis,
ha pronunciato la seguente:
SENTENZA
sul ricorso n. 7463/2000 proposto dal prof. ((omissis)), rappresentato e difeso dall'avv. ((omissis)) e ((omissis)) ed elettivamente domiciliato presso lo studio dell'avv. Fabrizio de Lorenzo in Roma, via Buccari n. 11;
contro
-il Ministero della Pubblica Istruzione, in persona del Ministro p.t., rappresentato e difeso ex lege dall'Avvocatura Generale dello Stato (avv. ((omissis))), presso i cui Uffici è domiciliato in Roma, via dei Portoghesi n. 12;
per l'annullamento
previa sospensiva, del decreto del Ministero della Pubblica Istruzione dell'11 febbraio 2000, notificato all'interessato in data 9 marzo 2000, con il quale è stato respinto il ricorso gerarchico presentato dal prof. Candy, in data 24 novembre 1999, avverso l'esclusione, disposta con decreto del Provveditor…

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