Il diritto all'assistenza e all'inclusione sociale delle persone con disabilità, sancito dalla legge n. 328/2000 e dalla Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità, impone alle amministrazioni pubbliche di predisporre progetti individuali completi e adeguati ai bisogni della persona, garantendo il pieno sostegno delle figure professionali necessarie, quali educatori, operatori, psicologi e psicoterapeuti, attraverso la definizione di un budget di salute sufficiente. Tali progetti devono essere elaborati in collaborazione con la persona disabile e la sua famiglia, tenendo conto delle sue potenzialità, desideri e aspettative, al fine di consentirle di vivere in autonomia e di partecipare pienamente alla vita della comunità. L'amministrazione, nell'esercizio della propria discrezionalità tecnica, non può arbitrariamente ridurre il numero di ore di assistenza o il budget complessivo, senza adeguata motivazione fondata su una valutazione concreta e puntuale dei bisogni della persona, pena la violazione del diritto all'inclusione sociale e all'autodeterminazione della persona con disabilità.