Cassazione penale Sez. V sentenza n. 5851 del 6 febbraio 2014

ECLI:IT:CASS:2014:5851PEN

Massima

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Il giudice di merito, nel valutare la sussistenza dell'attenuante della provocazione di cui all'art. 62, n. 2, c.p., deve procedere ad un'attenta disamina delle risultanze probatorie, senza limitarsi a considerazioni meramente congetturali o a prospettazioni difensive non sorrette da adeguati riscontri. L'esclusione di tale attenuante è legittima laddove le dichiarazioni testimoniali, complessivamente valutate, non evidenzino l'esistenza di un contesto provocatorio idoneo a determinare nell'imputato uno stato d'ira tale da fargli perdere il controllo e generare impulsi aggressivi. Analogamente, la determinazione della pena, con particolare riferimento alla concessione delle attenuanti generiche nella misura ritenuta più opportuna, rientra nel potere discrezionale del giudice, il quale deve motivare la propria scelta in relazione alla gravità concreta del fatto e alla personalità del reo, senza che ciò possa ritenersi in contrasto con la finalità rieducativa della pena.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. LOMBARDI Alfredo Maria - Presidente

Dott. PALLA Stefano - Consigliere

Dott. MICHELI Paolo - Consigliere

Dott. DE MARZO Giuseppe - rel. Consigliere

Dott. LIGNOLA Ferdinando - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS) di (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 68/2012 CORTE ASSISE APPELLO di NAPOLI, del 24/01/2013;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 20/12/2013 la relazione fatta dal Consigliere Dott. DE MARZO GIUSEPPE;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. VOLPE Giuseppe, che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

1. La 1 sezione di questa Corte, con s…

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