Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 24266 del 11 giugno 2009

ECLI:IT:CASS:2009:24266PEN

Massima

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La detenzione di una modica quantità di sostanza stupefacente, anche se destinata all'uso personale, può integrare il reato di detenzione illecita qualora il quantitativo complessivo, il confezionamento e le modalità di cessione a terzi siano tali da far ritenere che parte della sostanza fosse destinata allo spaccio, anche a titolo gratuito. In tali casi, la valutazione della finalità d'uso personale o di spaccio della sostanza sequestrata rientra nel potere discrezionale del giudice di merito, il cui apprezzamento non è censurabile in sede di legittimità se adeguatamente motivato sulla base degli elementi probatori acquisiti. Inoltre, la mera circostanza che il quantitativo di principio attivo contenuto nella sostanza sequestrata sia inferiore a quello indicato nelle tabelle ministeriali non è di per sé sufficiente a escludere la finalità di spaccio, dovendo il giudice valutare complessivamente tutti gli elementi del caso concreto.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DI VIRGINIO Adolfo - Presidente

Dott. COLLA Giorgio - Consigliere

Dott. ROTUNDO Vincenzo - Consigliere

Dott. PAOLONI Giacomo - Consigliere

Dott. CITTERIO Carlo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA/ORDINANZA

sul ricorso proposto da:

1) DI. LA. PI. N. IL (OMESSO);

avverso SENTENZA del 19/09/2008 CORTE APPELLO di POTENZA;

visti gli atti, la sentenza ed il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA la relazione fatta dal Consigliere Dott. CITTERIO CARLO;

sentite le conclusioni del P.G. Dott. Selvaggi E. per l'inammissibilita' del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

1. Con sentenza del 19.9.2008 la Corte d'appello di Potenza concedeva…

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