Cassazione penale Sez. V sentenza n. 41064 del 26 ottobre 2009

ECLI:IT:CASS:2009:41064PEN

Massima

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Il diritto di cronaca e di critica è legittimamente esercitato quando risulta contenuto entro i limiti non solo della verità oggettiva, della pertinenza, ma anche della continenza formale, intesa come proporzione e misura delle espressioni usate. Pertanto, l'attribuzione di qualifiche spregiative e offensive che investono la personalità della persona offesa, oltrepassando la mera censura di fatti specifici, integra il reato di diffamazione, non rientrando nell'ambito del legittimo esercizio del diritto di cronaca e di critica. Il giudizio sulla continenza formale delle espressioni utilizzate deve essere effettuato tenendo conto del contesto in cui le stesse sono state proferite e del significato che assumono secondo l'uso comune della lingua, a prescindere dalla sussistenza di accertamenti giudiziali sui fatti specifici oggetto di censura.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. AMBROSINI Giangiulio - Presidente

Dott. CARROZZA Arturo - Consigliere

Dott. FEDERICO Raffaello - Consigliere

Dott. OLDI Paolo - Consigliere

Dott. SCALERA Vito - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) VI. VI. , N. IL (OMESSO);

avverso SENTENZA del 15/10/2008 CORTE APPELLO di L'AQUILA;

visti gli atti, la sentenza ed il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA la relazione fatta dal Consigliere Dr. CARROZZA ARTURO;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dr. Iacoviello Francesco Mauro, che chiede per il rigetto del ricorso;

udito il difensore avv. Piscitello che chiede l'accoglimento del ricorso.

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