Cassazione penale Sez. I sentenza n. 24399 del 31 maggio 2019

ECLI:IT:CASS:2019:24399PEN

Massima

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Il reato di detenzione e porto illegale in luogo pubblico di arma comune da sparo è assorbito nel reato di detenzione e porto illegale in luogo pubblico di arma clandestina, in applicazione del principio di specialità, quando l'unità naturalistica della condotta non si risolve in una progressione criminosa. Pertanto, il concorso formale tra tali fattispecie incriminatrici è escluso, dovendosi ritenere assorbiti i reati di detenzione e porto illegale di arma comune da sparo nei corrispondenti reati di detenzione e porto illegale di arma clandestina. Ai fini della configurabilità del reato di detenzione e porto illegale di arma clandestina, è sufficiente che il numero di matricola dell'arma sia parzialmente abraso, anche se la sua ricostruzione risulti solo disagevole o difficoltosa, senza che sia necessario l'integrale occultamento o l'assoluta impossibilità di identificazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. TARDIO Angela - Presidente

Dott. SIANI Vincenzo - Consigliere

Dott. ROCCHI Giacomo - Consigliere

Dott. ALIFFI Francesco - rel. Consigliere

Dott. CAIRO Antonio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 13/03/2018 della CORTE APPELLO SEZ. DIST. di SASSARI;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. ALIFFI FRANCESCO;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Dott.ssa ZACCO FRANCA che ha concluso chiedendo il rigetto del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con sentenza in data 22 febbraio 2017, la Corte di appello di Cagliari, sezione distaccata di Sassari, ha riform…

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