Cassazione penale Sez. V sentenza n. 15807 del 15 aprile 2016

ECLI:IT:CASS:2016:15807PEN

Massima

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Il reato di associazione per delinquere si configura quando vi è un vincolo associativo, tendenzialmente permanente o comunque stabile, destinato a durare anche oltre la realizzazione dei singoli delitti programmati, una struttura organizzativa idonea a realizzare gli obiettivi criminosi e un programma criminoso indeterminato. L'elemento soggettivo richiede la consapevolezza di ciascun associato di far parte del sodalizio criminoso e la volontà di cooperare per l'attuazione del comune programma delinquenziale. L'amministratore di diritto risponde unitamente all'amministratore di fatto per non aver impedito l'evento che aveva l'obbligo di impedire, essendo sufficiente la generica consapevolezza che l'amministratore effettivo distragga, occulti, dissimuli, distrugga o dissipi i beni sociali. Quando l'amministratore accetta il ruolo formalmente per fare da prestanome, la sola consapevolezza che dalla propria condotta omissiva possano scaturire gli eventi tipici del reato (dolo generico) o l'accettazione del rischio che questi si verifichino (dolo eventuale) possono risultare sufficienti per l'affermazione della responsabilità penale. Il sindacato di legittimità sulla motivazione è limitato alla verifica dell'esistenza di un logico apparato argomentativo, senza possibilità di rivalutazione del materiale probatorio già scrutinato dal giudice di merito.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. LAPALORCIA Grazia - Presidente

Dott. SAVANI Piero - Consigliere

Dott. SCARLINI Enrico V. S. - Consigliere

Dott. PISTORELLI Luca - Consigliere

Dott. AMATORE Roberto - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nata a (OMISSIS);
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso la sentenza n. 5539/2013 della Corte di Appello di Milano del 8.7.2014;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. Roberto Amatore;
udito il Pubblico Ministero in persona del Sostituto Procuratore generale Dott. Di Leo Giovanni, che ha concluso per l'inammissibilita' dei ricorsi dei ricor…

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