Cassazione penale Sez. V sentenza n. 30188 del 2 agosto 2021

ECLI:IT:CASS:2021:30188PEN

Massima

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Il reato di bancarotta fraudolenta distrattiva si configura quando il soggetto, in qualità di amministratore, liquidatore o altro organo societario, distrae o occulta beni o somme di denaro facenti parte del patrimonio della società fallita, sottraendoli alla garanzia dei creditori. Tale condotta è punibile a titolo di dolo specifico, essendo sufficiente la consapevolezza di depauperare il patrimonio sociale a danno dei creditori, senza che sia necessaria la conoscenza dello stato di dissesto della società. Ai fini della sussistenza del reato, è irrilevante che il ceto creditorio non abbia subito un effettivo pregiudizio patrimoniale, essendo determinante il solo fatto che le risorse siano uscite dal patrimonio sociale senza giustificazione economica. La condotta distrattiva è configurabile anche quando il denaro transita solo temporaneamente sui conti della società fallita, senza entrare stabilmente nel suo patrimonio, come nel caso di finanziamenti ottenuti mediante simulazione di operazioni di leasing. Il dolo specifico può essere desunto da elementi indiziari, quali la vicinanza dell'imputato agli altri protagonisti della vicenda delittuosa e il suo diretto beneficio delle condotte distrattive. La prescrizione del reato di bancarotta fraudolenta distrattiva decorre dalla data del fallimento, salvo i periodi di sospensione previsti dalla legge, che devono essere computati tenendo conto dei principi giurisprudenziali in materia, anche in caso di rinvii per legittimo impedimento dell'imputato dovuto a motivi di salute, ove la durata della patologia non sia determinabile.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DE GREGORIO Eduardo - Presidente

Dott. PISTORELLI Luca - Consigliere

Dott. DE MARZO Giuseppe - Consigliere

Dott. ROMANO Michele - Consigliere

Dott. BRANCACCIO Matilde - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS) nato a L'AQUILA il 03/05/1957
avverso la sentenza del 21/02/2020 della CORTE APPELLO di FIRENZE visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere MATILDE BRANCACCIO;
udito ((omissis)) che ha concluso chiedendo l'inammissibilita' del ricorso;
udito il difensore, l'avvocato (OMISSIS), il quale ha chiesto l'accoglimento del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con la decisione in epigrafe, la Corte d'Appe…

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