Tribunale Amministrativo Regionale Lombardia - Milano sentenza n. 2137 del 2018

ECLI:IT:TARMI:2018:2137SENT

Massima

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Il mancato rispetto del termine perentorio del 31 marzo 2003 per l'ultimazione delle opere abusive, previsto dall'art. 32, comma 25, del d.l. 269/2003 (l. conv. 326/2003) ai fini dell'ammissione al condono edilizio, comporta il rigetto dell'istanza di sanatoria, in quanto tale requisito temporale costituisce un presupposto indefettibile per l'accesso al beneficio normativo. L'onere di provare l'ultimazione delle opere entro il predetto termine perentorio grava sull'interessato, non essendo sufficiente la mera allegazione di una dichiarazione sostitutiva di atto notorio, dovendosi fornire idonea documentazione probatoria. In assenza di tale prova, l'amministrazione è legittimata a negare il condono, anche in presenza di accertamenti istruttori che dimostrino la mancata realizzazione delle opere abusive entro il termine di legge. Ciò in quanto il principio di vicinanza della prova impone all'interessato l'onere di produrre gli elementi probatori di cui egli dispone, essendo l'amministrazione priva della possibilità di acquisire direttamente tali evidenze. La mancata realizzazione delle opere abusive entro il 31 marzo 2003, accertata attraverso i sopralluoghi della polizia municipale, integra un presupposto ostativo all'accoglimento dell'istanza di condono, non potendosi ritenere sufficiente, ai fini del "completamento funzionale" dell'opera, la mera dichiarazione di ultimazione dei lavori, ove non supportata da idonea documentazione. Pertanto, il diniego di condono, fondato sull'accertata mancata ultimazione delle opere abusive entro il termine di legge, è legittimo e non può essere annullato per la sola omissione della comunicazione di preavviso di rigetto, ove non sia dimostrato che tale omissione abbia effettivamente impedito all'interessato di sottoporre all'amministrazione elementi di fatto o di diritto idonei a incidere sulla determinazione finale.

Sentenza completa

Pubblicato il 26/09/2018

N. 02137/2018 REG.PROV.COLL.

N. 02688/2009 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Lombardia

(Sezione Prima)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 2688 del 2009, proposto da:
-OMISSIS- e -OMISSIS-, , rappresentati e difesi dagli avvocati ((omissis)), ((omissis)), ((omissis)), con domicilio eletto presso lo studio di quest’ultimo in Milano, largo Augusto 1 e con domicilio pec come in atti;

contro

Comune di Milano, in persona del Sindaco legale rappresentante pro tempore, rappresentato e difeso dagli avvocati ((omissis)), ((omissis)), ((omissis)), ((omissis)), ((omissis)), ((omissis)), ((omissis)), con domicilio eletto presso gli uffici dell’Ente in Milano, via della Guastalla, 6 e con domicilio pec come in atti;

per l'annullamento

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