Consiglio di Stato sentenza n. 6871 del 2021

ECLI:IT:CDS:2021:6871SENT

Massima

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Il Consiglio di Stato, nel pronunciare l'estinzione del giudizio per sopravvenuta carenza di interesse, afferma il principio secondo cui, qualora nel corso del procedimento giurisdizionale sopravvenga un mutamento della situazione di fatto o di diritto tale da rendere il ricorso privo di interesse per il ricorrente, il giudice è tenuto a dichiarare l'improcedibilità del ricorso stesso. Tale principio trova applicazione anche nel caso in cui il Piano Urbanistico Comunale adottato successivamente alla proposizione del ricorso abbia modificato il quadro normativo di riferimento, offrendo nuove opportunità agli appellanti in relazione ai loro interessi, così determinando la sopravvenuta carenza di interesse a coltivare il giudizio. In tali ipotesi, il giudice amministrativo, accertata la mancanza di interesse attuale e concreto del ricorrente, è tenuto a pronunciare l'estinzione del procedimento, senza procedere all'esame del merito, in applicazione del principio di economia processuale e di concentrazione del contenzioso. La declaratoria di improcedibilità per sopravvenuta carenza di interesse non comporta, inoltre, alcuna statuizione sulle spese del giudizio, qualora la controparte pubblica non si sia costituita in giudizio.

Sentenza completa

Pubblicato il 12/10/2021

N. 06871/2021REG.PROV.COLL.

N. 03431/2015 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Consiglio di Stato

in sede giurisdizionale (Sezione Sesta)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 3431 del 2015, proposto da
GUARINO SCOTTO DI TELLA, RAFFAELE SCOTTO DI TELLA, GIUSEPPE SCOTTO DI TELLA, PASQUALE SCOTTO DI TELLA, rappresentati e difesi dall’avvocato Enrico Iossa, con domicilio eletto presso lo studio dell’avvocato Fabio Pontesilli in Roma, via F. Orestano, n. 21;

contro

COMUNE DI MONTE DI PROCIDA, non costituito in giudizio;

per la riforma

della sentenza del Tribunale Amministrativo Regionale per la Campania (Sezione Sesta) n. 564 del 2015;

Visti il ricorso in appello e i relativi allegati;

Visti gli artt. 35, co. 1, lett. c), 38 e 85, co. 9, cod. proc. amm.;

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