Il rilascio di un permesso di costruire in variante che consente la realizzazione di un nuovo edificio in aderenza ad un immobile esistente, con conseguente alterazione della funzione di muro perimetrale condominiale, viola il diritto di proprietà comune dei condomini sui muri maestri e perimetrali dell'edificio, ai sensi dell'articolo 1117 del codice civile, in quanto impone un peso di servitù senza il consenso scritto di tutti i condomini. L'Amministrazione, nel rilasciare il titolo edilizio, è tenuta a verificare la sussistenza di tale consenso, non potendo limitarsi a considerare la sola conformità del progetto alle norme urbanistiche ed edilizie, in applicazione del principio di cui all'articolo 11, comma 3, del D.P.R. n. 380/2001. Inoltre, il rispetto della distanza minima di tre metri tra costruzioni su fondi finitimi, prevista dall'articolo 873 del codice civile, costituisce un requisito di legittimità del titolo edilizio, non derogabile in ragione della clausola di salvaguardia dei diritti dei terzi di cui al citato articolo 11, comma 3.