Il provvedimento di nomina giudiziale del liquidatore di un'associazione riconosciuta, adottato dal presidente del tribunale ai sensi dell'articolo 11 delle disposizioni di attuazione del codice civile, costituisce un provvedimento di volontaria giurisdizione, privo di decisorieta' e definitivita', fondato su un'indagine sommaria e incidenter tantum. Pertanto, tale provvedimento non diviene efficace per il solo decorso del termine per il reclamo, ma rimane soggetto all'eventuale impugnazione, senza che la presenza di affermazioni nel merito della vicenda concreta nel decreto presidenziale possa mutarne la natura. Inoltre, la revoca dello stato di liquidazione di un'associazione, ai sensi dell'articolo 2487-ter del codice civile, presuppone che siano eliminate tutte le cause di scioglimento e non soltanto quella per cui esso fu disposto. Infine, la censura dell'errore essenziale, quale vizio della delibera assembleare di revoca dello stato di liquidazione, costituisce un accertamento di fatto riservato al giudice di merito, non sindacabile in sede di legittimità se non per violazione o falsa applicazione di norme di diritto.