Cassazione penale Sez. II sentenza n. 25043 del 30 giugno 2022

ECLI:IT:CASS:2022:25043PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, nel valutare la sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza ai fini dell'applicazione di una misura cautelare personale, deve verificare se il giudice di merito abbia dato adeguatamente conto delle ragioni che lo hanno indotto ad affermare la gravità del quadro indiziario a carico dell'indagato, controllando la congruenza della motivazione rispetto ai canoni della logica e ai principi di diritto che governano l'apprezzamento delle risultanze probatorie. Tale verifica non può tradursi in una diversa valutazione delle circostanze già esaminate dal giudice di merito, essendo rilevabili in cassazione solo la violazione di specifiche norme di legge o la mancanza o manifesta illogicità della motivazione. Ai fini della valutazione del pericolo di reiterazione del reato, il giudice può fondare il proprio giudizio prognostico sulla personalità dell'indagato, desumibile anche dalle modalità del fatto per cui si procede, nonché sulle sue concrete condizioni di vita, senza che sia necessaria la previsione di una "specifica occasione" per delinquere. Le specifiche modalità e circostanze del fatto possono essere prese in considerazione anche per il giudizio sulla pericolosità dell'indagato, in quanto la condotta tenuta in occasione del reato costituisce un elemento specifico assai significativo per valutare la personalità dell'agente. Quanto alla scelta della misura cautelare, il giudice deve valutare se la misura che intende adottare sia idonea a soddisfare le specifiche esigenze di cautela ravvisate nel caso concreto. Il giudizio di adeguatezza e proporzionalità della misura alle esigenze che si intendono soddisfare è incensurabile in sede di legittimità se sorretta da adeguata motivazione, immune da vizi logici e giuridici. In particolare, l'esclusione dell'idoneità del regime cautelare fiduciario, ordinariamente caratterizzato dal controllo elettronico, assolve l'onere motivazionale sull'assoluta proporzionalità della misura carceraria.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DI PAOLA Sergio - Presidente

Dott. CIANFROCCA Pierluigi - Consigliere

Dott. DI PISA Fabio - Consigliere

Dott. NICASTRO Giusepp - rel. Consigliere

Dott. RECCHIONE Sandra - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato ad (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 27/10/2021 del Tribunale di Bari;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere GIUSEPPE NICASTRO;
lette le conclusioni del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dott. CUOMO Luigi, che ha concluso chiedendo che ricorso sia dichiarato inammissibile.
RITENUTO IN FATTO
1. Con ordinanza del 27/10/2021, il Tribunale di Bari, pronunciando sulla richiest…

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