Cassazione penale Sez. I sentenza n. 10707 del 14 marzo 2023

ECLI:IT:CASS:2023:10707PEN

Massima

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Il reato di partecipazione ad associazione di tipo mafioso di cui all'art. 416-bis c.p. si configura anche in assenza di specifici atti esecutivi del programma criminoso, essendo sufficiente l'adesione consapevole e la stabile compenetrazione organica e funzionale del soggetto nel tessuto associativo, idonea ad accrescere la potenzialità operativa e la capacità intimidatrice del sodalizio. La prova della partecipazione può essere desunta anche dal compimento di attività significative nell'interesse dell'associazione, senza che sia necessario il compimento di atti esecutivi della condotta illecita programmata, trattandosi di reato di pericolo presunto in cui l'offesa all'ordine pubblico è integrata dalla mera adesione al sodalizio. Ai fini della valutazione delle esigenze cautelari per il delitto di cui all'art. 416-bis c.p., la presunzione di cui all'art. 275 comma 3 c.p.p. può essere superata solo dalla prova, offerta dall'interessato, di elementi da cui desumere la cessazione di ogni esigenza cautelare, non essendo richiesto un autonomo giudizio di attualità delle esigenze cautelari, insito nella disposizione speciale. Tuttavia, ove intercorra un considerevole lasso di tempo tra l'emissione della misura e i fatti contestati, il giudice deve motivare puntualmente, su impulso di parte o d'ufficio, in ordine alla rilevanza del tempo trascorso sull'esistenza e sull'attualità delle esigenze cautelari, anche in assenza di una dissociazione espressa dal sodalizio.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. TARDIO Angela - Presidente

Dott. BIANCHI Michele - Consigliere

Dott. LIUNI Teresa - Consigliere

Dott. CALA Sas ELICE Barba - rel. Consigliere

Dott. FILOCAMO Fulvio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 10/03/2022 del TRIB. LIBERTA' di MESSINA;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. BARBARA CALASELICE;
sentite le conclusioni del Sostituto Procuratore generale, Dr. GUERRA MARIAEMANUELA, che ha chiesto la declaratoria di inammissibilita' del ricorso;
udito il difensore, avv. CELI Tindaro, che ha concluso chiedendo l'accoglimento del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con l'ordinanza in epigrafe, il Tribunale di Me…

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