Cassazione penale Sez. I sentenza n. 16892 del 16 aprile 2018

ECLI:IT:CASS:2018:16892PEN

Massima

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Il militare che, in qualità di cassiere, attesta falsamente l'orario e la durata di servizi svolti e documenta missioni mai effettuate, lucrando indebitamente gli emolumenti corrispondenti, commette il reato di truffa militare aggravata e continuata, anche in assenza di titoli di viaggio e ordini scritti, qualora risulti provata la sua assenza dai luoghi di destinazione delle missioni attraverso elementi documentali, come i registri degli accessi e le testimonianze, nonché l'assenza di utilizzo del suo telefono cellulare durante i periodi di missione. L'onere della prova grava sull'accusa, ma l'imputato non può limitarsi a fornire giustificazioni generiche e prive di riscontri concreti, dovendo dimostrare l'effettivo svolgimento delle missioni contestate.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BONITO Francesco M. - Presidente

Dott. FIORDALISI Domenico - rel. Consigliere

Dott. BIANCHI Michele - Consigliere

Dott. MANCUSO ((omissis)) - Consigliere

Dott. ROCCHI Giacomo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso la sentenza del 21/03/2017 della CORTE MILITARE APPELLO di ROMA;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. FIORDALISI DOMENICO;
Udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore;
Il Procuratore Generale conclude per l'inammissibilita' del ricorso;
Udito il difensore;
Il difensore presente insiste nei motivi del ricorso e ne chiede l'accoglimento.

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