Il ricorso proposto direttamente dall'imputato in violazione delle disposizioni di legge che prevedono l'obbligo di rappresentanza tecnica del difensore nel giudizio di legittimità è inammissibile, in quanto tale inosservanza impedisce l'instaurazione di un valido rapporto di impugnazione, comportando la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una somma in favore della Cassa delle ammende. Il principio di diritto affermato dalla Corte di Cassazione mira a garantire il rispetto delle norme che disciplinano l'esercizio del diritto di impugnazione, al fine di assicurare il corretto svolgimento del giudizio di legittimità e la tutela effettiva dei diritti delle parti processuali. Tale principio si fonda sull'esigenza di assicurare la regolarità formale del procedimento di impugnazione, attraverso l'obbligo di rappresentanza tecnica del difensore, quale garanzia di una corretta e adeguata difesa del ricorrente. La violazione di tale obbligo, pertanto, determina l'inammissibilità del ricorso, quale sanzione processuale volta a preservare l'integrità e la funzionalità del giudizio di legittimità.