Cassazione penale Sez. II sentenza n. 14162 del 27 marzo 2018

ECLI:IT:CASS:2018:14162PEN

Massima

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La gravità indiziaria per l'applicazione di misure cautelari personali deve essere adeguatamente motivata dal giudice, il quale è tenuto a indicare in modo chiaro e specifico gli elementi di fatto posti a fondamento del provvedimento, senza potersi limitare a un mero richiamo alla motivazione del provvedimento cautelare di primo grado. Tuttavia, qualora il ricorrente non abbia dedotto alcuna censura in sede di riesame circa la sussistenza di gravi indizi di colpevolezza, non è consentito in sede di legittimità sollevare per la prima volta tali contestazioni, essendo precluso il recupero di motivi di merito mai dedotti nei precedenti gradi di giudizio. In tal caso, il giudice di legittimità deve limitarsi a verificare la coerenza e la logicità della motivazione fornita dal giudice del riesame, senza poter sindacare nel merito la valutazione degli elementi indiziari, la quale rientra nella discrezionalità del giudice di merito. Pertanto, la mancata deduzione di specifiche censure in sede di riesame circa la gravità indiziaria preclude al ricorrente di sollevare per la prima volta tali questioni in sede di legittimità, con la conseguente declaratoria di inammissibilità del ricorso per manifesta infondatezza.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GALLO Domenico - Presidente

Dott. TADDEI Margherita - Consigliere

Dott. RAGO Geppino - rel. Consigliere

Dott. PARDO Ignazio - Consigliere

Dott. COSCIONI Giuseppe - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
contro l'ordinanza del 12/10/2017 del Tribunale del riesame di Salerno;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. RAGO G.;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale Dott.ssa MIGNOLO Olga, che ha concluso chiedendo il rigetto;
udito il difensore, avv. (OMISSIS), che ha concluso chiedendo l'accoglimento.
FATTO E DIRITTO
1. (OMISSIS), a mezzo del proprio dif…

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