Il ricorso per cassazione avverso il decreto del tribunale che dispone l'applicazione di una misura di prevenzione deve essere qualificato come appello e trasmesso alla corte d'appello competente, in quanto il sistema delle impugnazioni in materia di misure di prevenzione prevede il ricorso in appello alla corte d'appello quale unico rimedio esperibile contro il provvedimento di primo grado, essendo il ricorso per cassazione ammesso soltanto avverso il decreto della corte d'appello. Ciò in ragione del combinato disposto degli articoli 10 e 27 del d.lgs. n. 159 del 2011, che non contempla una previsione analoga all'articolo 569 c.p.p. che consenta il ricorso per cassazione anche contro le decisioni di primo grado. Pertanto, il ricorso per cassazione proposto avverso il decreto del tribunale, anche per motivi attinenti al merito, deve essere qualificato come appello ai sensi dell'articolo 568, comma 5, c.p.p. e gli atti devono essere trasmessi al giudice competente, essendo inammissibile il c.d. "ricorso per saltum" in cassazione contro le decisioni del tribunale in materia di misure di prevenzione.