Cassazione penale Sez. V sentenza n. 11721 del 9 aprile 2020

ECLI:IT:CASS:2020:11721PEN

Massima

Generata da Simpliciter
Il possesso di un documento di identità recante la fotografia del possessore con false generalità integra il reato di cui all'art. 497-bis, comma 2, c.p. e non quello meno grave di cui al comma 1 della stessa norma, in quanto la presenza della fotografia del possessore sul documento falso costituisce una considerevole efficacia indiziaria in ordine alla sua partecipazione alla contraffazione. La ratio della previsione incriminatrice di cui al comma 2 è quella di punire in modo più significativo chi fabbrica o comunque forma il documento, con la conseguenza che il possesso per uso personale rientra nella previsione di cui al comma 1 solo se il possessore non ha concorso nella contraffazione. Pertanto, il possesso di un documento di identità falso recante la propria fotografia, salvo prova contraria, integra il reato di cui all'art. 497-bis, comma 2, c.p. in quanto indice del concorso del possessore nella formazione del documento, a prescindere dall'effettiva finalità di uso personale. La valutazione della grossolanità della contraffazione, che darebbe luogo al reato impossibile, deve essere compiuta ex ante, sulla base delle circostanze di fatto conosciute al momento in cui l'azione viene posta, e non ex post, non essendo sufficiente che i controlli e le verifiche abbiano impedito il realizzarsi dell'inganno. Affinché la falsificazione sia considerata grossolana e penalmente irrilevante, essa deve essere riconoscibile "ictu oculi", ovvero dalla mera disamina dell'atto, da qualsiasi persona di comune discernimento e avvedutezza, senza necessità di particolari cognizioni o competenze specifiche.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CATENA Rossella - Presidente

Dott. BELMONTE Maria T. - rel. Consigliere

Dott. DE MARZO Giuseppe - Consigliere

Dott. CALASELICE Barbara - Consigliere

Dott. SESSA Renata - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 21/12/2018 della CORTE APPELLO di TORINO;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. MARIA TERESA BELMONTE;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Dott. EPIDENDIO Tomaso, che ha concluso chiedendo;
Il Proc. Gen. conclude per l'inammissibilita';
udito il difensore l'avv. (OMISSIS) si riporta ai motivi di ricorso.
RITENUTO IN FATTO…

Questo contenuto è riservato agli utenti registrati
Sentenze simili
Ricerca rapida tra milioni di sentenze
Trova facilmente ciò che stai cercando in pochi istanti. La nostra vasta banca dati è costantemente aggiornata e ti consente di effettuare ricerche veloci e precise.
Trova il riferimento esatto della sentenza
Addio a filtri di ricerca complicati e interfacce difficili da navigare. Utilizza una singola barra di ricerca per trovare precisamente ciò che ti serve all'interno delle sentenze.
Prova il potente motore semantico
La ricerca semantica tiene conto del significato implicito delle parole, del contesto e delle relazioni tra i concetti per fornire risultati più accurati e pertinenti.

Un nuovo modo di esercitare la professione

Offriamo agli avvocati gli strumenti più efficienti e a costi contenuti.