Cassazione penale Sez. V sentenza n. 34509 del 22 settembre 2011

ECLI:IT:CASS:2011:34509PEN

Massima

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Il reato di partecipazione ad associazione di tipo mafioso, di cui all'art. 416-bis c.p., si configura anche quando l'indagato, pur non essendo formalmente affiliato al sodalizio criminale, si avvale della forza intimidatrice e della condizione di assoggettamento e di omertà derivanti dal vincolo associativo per realizzare condotte illecite, come l'estorsione, a proprio vantaggio, in violazione delle regole imposte dall'associazione mafiosa di riferimento. La tipicità del reato associativo risiede nella modalità concreta attraverso cui l'associazione si manifesta, ovvero nel "metodo mafioso" caratterizzato dalla forza intimidatrice del vincolo associativo, dalla condizione di assoggettamento generale dei consociati e specifico delle vittime, e dall'omertà. Pertanto, anche un soggetto che non sia formalmente affiliato all'associazione mafiosa, ma che ne sfrutti la forza intimidatrice per il perseguimento di scopi illeciti, può essere ritenuto responsabile del reato di partecipazione ad associazione di tipo mafioso. La struttura associativa, funzionale al conseguimento dell'obiettivo del profitto, non è disciplinata da alcuna norma giuridica, sociale o morale, essendo la forza, la sopravvivenza e l'ascesa dell'associazione, centrale e periferica, garantite dall'anomia e dalla programmata e costante prassi trasgressiva, caratterizzata dalla slealtà, dalla violenza e anche dalla ferocia, sia all'interno che all'esterno del sodalizio.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CALABRESE Renato Luigi - Presidente

Dott. BEVERE Antonio - rel. Consigliere

Dott. MARASCA Gennaro - Consigliere

Dott. BRUNO Paolo Antoni - Consigliere

Dott. VESSICHELLI Maria - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

OR. SA. N. IL (OMESSO);

avverso l'ordinanza n. 5588/2010 TRIB. LIBERTA' di NAPOLI, del 16707/2010;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. ANTONIO BEVERE;

lette/sentite le conclusioni del PG Dott. GERACI Vincenzo: di rigetto.

FATTO E DIRITTO

Con ordinanza 16.7.2010/14.12.2010, il tribunale di Napoli, in sede di riesame, ha confermato l'ordinanza 26.6.2010 del Gip del medesi…

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