Cassazione penale Sez. II sentenza n. 4578 del 3 febbraio 2009

ECLI:IT:CASS:2009:4578PEN

Massima

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La presentazione di una falsa dichiarazione attestante il possesso di un requisito soggettivo necessario per l'ottenimento di un beneficio pubblico, integra il reato di truffa aggravata ai danni dello Stato, anche qualora la condotta fraudolenta non abbia indotto in errore l'ente erogatore, in quanto la falsa attestazione costituisce di per sé un artificio idoneo a conseguire indebitamente l'erogazione. Il carattere residuale della fattispecie di cui all'art. 316-ter c.p. rispetto alla truffa aggravata non esclude la configurabilità di quest'ultima quando la condotta fraudolenta, pur non essendo finalizzata a indurre in errore l'amministrazione, si risolva comunque in una rappresentazione artificiosa della realtà idonea a conseguire il risultato voluto. Pertanto, la falsa dichiarazione di cittadinanza italiana o comunitaria, resa al fine di ottenere un beneficio pubblico previsto dalla legge, integra gli estremi del reato di truffa aggravata ai danni dello Stato, a prescindere dalla effettiva induzione in errore dell'ente erogatore, in quanto tale condotta costituisce di per sé un artificio idoneo a conseguire indebitamente l'erogazione. La circostanza che il documento di identità esibito dall'interessato abbia consentito di rilevare la carenza del requisito di cittadinanza è irrilevante, in quanto tale documento era destinato solo all'identificazione del percettore e non alla verifica della sussistenza dei requisiti per l'ottenimento del beneficio. Inoltre, il dolo del reato di truffa non può essere escluso sulla base della semplice qualità di straniero dell'imputato, atteso che questi aveva comunque sottoscritto la falsa dichiarazione di possedere la cittadinanza italiana o comunitaria, circostanza di immediata e agevole percezione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ESPOSITO Antonio - Presidente

Dott. NUZZO Laurenza - Consigliere

Dott. ZAPPIA Pietro - Consigliere

Dott. CURZIO Pietro - rel. Consigliere

Dott. MACCHIA Alberto - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

PROCURATORE DELLA REPUBBLICA PRESSO IL TRIBUNALE DI VARESE;

contro la sentenza del Giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale di Varese del 16 luglio 2007;

nei confronti di:

So. Ni. ;

Visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;

Udita la relazione del Consigliere, Dott. Pietro Curzio;

Udito il Procuratore generale presso la Corte di cassazione, in persona del Sostituto Dott. Carmelo Stabile …

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