Anche alla luce dei principi affermati dalla Corte costituzionale con sentenza n. 349/93, deve ritenersi che, in materia penitenziaria, costituisce presupposto di ammissibilita` del reclamo previsto dall'art. 14 della legge 26 luglio 1975 n. 354 l'avvenuta sottoposizione del condannato, con specifico provvedimento ovvero anche di fatto, ad un regime di sorveglianza particolare che comporti, come precisato nell'art. 14 quater della legge suddetta, restrizioni all'esercizio dei diritti dei detenuti e degli internati nonche` alle regole di trattamento previste dall'ordinamento penitenziario, cioe` una sostanziale modificazione del grado di privazione della liberta`. L'accertamento della sussistenza, in fatto, di tali condizioni e` demandato al giudice di merito, le cui valutazioni sono insindacabili in sede di legittimita`, se adeguatamente motivate. (Nella specie la Corte ha ritenuto insindacabile il giudizio espresso dal tribunale di sorveglianza di Milano secondo cui l'assegnazione di un detenuto alla sez. "a" della Casa circondariale di Milano-Opera non costituiva sottoposizione, di fatto, a regime di sorveglianza particolare e non poteva, quindi, dar luogo a reclamo). (V. Sent. Corte Cost. n. 349 del 27 luglio 1993).    da vedere: Sen 15/05/1989 1127 sez 1 Pen Sen 26/11/1993 4339 sez 1 Pen