Consiglio di Stato sentenza n. 5173 del 2022

ECLI:IT:CDS:2022:5173SENT

Massima

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Il diniego di autorizzazione allo scarico di acque reflue industriali in pubblica fognatura è legittimo qualora l'impianto di depurazione comunale non abbia capacità residua sufficiente a trattare il carico idraulico aggiuntivo derivante dallo scarico richiesto, in quanto tale incompatibilità quantitativa costituisce ragione ostativa autonoma e sufficiente al rilascio dell'autorizzazione, a prescindere dalla natura e dalla conformità qualitativa delle acque reflue. Il principio di precauzione, di derivazione comunitaria, opera in materia ambientale imponendo all'amministrazione di adottare misure protettive anche in presenza di incertezze scientifiche sulla portata del rischio per la salute pubblica e l'ambiente, purché tali misure siano proporzionate e non discriminatorie. Pertanto, anche la mera possibilità teorica del superamento della capacità ricettiva dell'impianto di depurazione comunale, derivante dallo scarico da autorizzare, giustifica il diniego in applicazione del principio di precauzione, senza necessità di accertamenti istruttori ulteriori. L'accertamento tecnico svolto in giudizio, volto a verificare la capacità residua dell'impianto di depurazione, rientra nell'esercizio di discrezionalità tecnica dell'amministrazione, non sindacabile in sede giurisdizionale se non in presenza di vizi macroscopici. Pertanto, la valutazione dell'amministrazione sulla compatibilità quantitativa dello scarico con la capacità dell'impianto, sorretta da adeguato supporto istruttorio, non è censurabile per meri profili di errata valutazione tecnica.

Sentenza completa

Pubblicato il 23/06/2022

N. 05173/2022REG.PROV.COLL.

N. 02623/2015 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Consiglio di Stato

in sede giurisdizionale (Sezione Quinta)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 2623 del 2015, proposto da
Teorema S.p.A., in persona del legale rappresentante
pro tempore
, rappresentata e difesa dall'avvocato ((omissis)), con domicilio eletto presso lo studio S.N.C. Studio Placidi in Roma, via ((omissis)) 30;

contro

Acquedotto Pugliese Spa, in persona del legale rappresentante
pro tempore
, rappresentata e difesa dall'avvocato ((omissis)), con domicilio eletto presso lo studio ((omissis)) in Roma, viale delle Milizie 96;

per la riforma della sentenza del Tribunale amministrativo regionale per la Puglia (Sezione Prima) n. 01014/2014, resa tra le parti.

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