Cassazione penale Sez. I sentenza n. 25842 del 30 giugno 2011

ECLI:IT:CASS:2011:25842PEN

Massima

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Il diritto alla restituzione nel termine per proporre impugnazione contro una sentenza contumaciale, pur essendo un diritto fondamentale dell'imputato che non abbia avuto effettiva conoscenza del procedimento o del provvedimento, è soggetto a precisi termini di decadenza previsti dalla legge, la cui decorrenza è ancorata a un momento certo di conoscenza dell'atto da impugnare, identificato per legge, in caso di estradizione dall'estero, con la consegna del condannato. La declaratoria di illegittimità costituzionale della norma che non consentiva la restituzione nel termine per proporre impugnazione quando l'impugnazione fosse stata già proposta dal difensore, non incide sulla conformazione del processo contumaciale né modifica i presupposti fissati dalla legge per l'accesso del contumace inconsapevole al meccanismo di garanzia, limitandosi a rimuovere la preclusione formale derivante dall'esistenza di una pregressa impugnazione. Pertanto, il termine di decadenza per la presentazione della richiesta di restituzione nel termine, disciplinato da una norma non dichiarata incostituzionale, continua a decorrere dal momento della conoscenza effettiva dell'atto da impugnare, senza che la pronuncia di incostituzionalità possa determinare la riapertura dei termini, in quanto la restituzione in termini ha natura processuale e segue il principio del tempus regit actum.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. VECCHIO Massimo - Presidente

Dott. CAIAZZO Luigi - Consigliere

Dott. ROMBOLA' Marcello - Consigliere

Dott. TARDIO Angela - rel. Consigliere

Dott. BONITO Francesco M.S. - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

HU. LU. VA. , N. IL (OMESSO);

avverso l'ordinanza n. 36/2009 CORTE ASSISE APPELLO di ROMA, del 11/02/2010;

sentita la relazione del Consigliere dott. ANGELA TARDIO;

lette le conclusioni del Procuratore Generale, dott. MARIO FRATICELLI, che ha chiesto rigettarsi il ricorso e condannarsi di conseguenza.

RITENUTO IN FATTO

1. Con ordinanza in data 11 febbraio 2010 la Corte d'assise d'appello di R…

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