Cassazione penale Sez. I sentenza n. 10930 del 25 marzo 2022

ECLI:IT:CASS:2022:10930PEN

Massima

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Il concorso nel reato di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina può essere configurato anche nei confronti di chi, pur non essendo il diretto autore materiale del fatto, abbia comunque consapevolmente contribuito all'azione criminosa, ad esempio attraverso la sorveglianza e il controllo degli immigrati clandestini durante il trasporto, attività ritenuta indispensabile per il successo dell'operazione. La mera presenza inerte sul luogo e nel momento della commissione del reato, senza alcun obbligo giuridico di impedire l'evento, non è sufficiente ad escludere la responsabilità concorsuale, qualora emergano elementi probatori che dimostrino la consapevolezza e il contributo del concorrente. La valutazione del giudice di merito in ordine alla sussistenza del concorso e all'esclusione di circostanze attenuanti, se congruamente motivata, non può essere sindacata in sede di legittimità, salvo i casi di travisamento della prova o di manifesta illogicità.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ZAZA Carlo - Presidente

Dott. FIORDALISI Domenico - Consigliere

Dott. BONI Monica - rel. Consigliere

Dott. CENTONZE Alessandro - Consigliere

Dott. RENOLDI Carlo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 27/10/2016 della CORTE APPELLO di ANCONA;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere BONI MONICA;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore GAETA PIETRO, dichiararsi inammissibile il ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con sentenza in data 27 ottobre 2016 la Corte di appello di Ancona confermava la sentenza del locale Tribunale del 12 febbraio 2014, che aveva condannato…

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