Il potere di autotutela esecutiva dell'amministrazione pubblica sui beni demaniali e patrimoniali indisponibili, quale quello di procedere al recupero del possesso di un alloggio di servizio assegnato a un dipendente cessato dal servizio, non è soggetto ai requisiti di cui all'art. 21-nonies della legge n. 241/1990 sull'annullamento d'ufficio, in quanto si fonda sul disposto dell'art. 823, comma 2, c.c. e mira al ripristino della legalità e della destinazione istituzionale del bene, senza necessità di una valutazione comparativa degli interessi pubblici e privati. L'amministrazione può esercitare tale potere di autotutela esecutiva senza dover rispettare il termine ragionevole e senza dover fornire una specifica motivazione, essendo sufficiente il mero venir meno del nesso funzionale tra l'alloggio e il servizio prestato dal dipendente. Il provvedimento di sgombero, pertanto, è correttamente adottato dal dirigente competente per la gestione amministrativa, finanziaria e tecnica dell'ente, in applicazione del principio di separazione tra funzioni di indirizzo politico-amministrativo e funzioni gestionali, senza che rilevi la normativa regionale precedente al d.lgs. n. 267/2000 che attribuiva al sindaco la competenza in materia di sgombero degli alloggi di edilizia residenziale pubblica.