Cassazione penale Sez. II ordinanza n. 14896 del 7 aprile 2023

ECLI:IT:CASS:2023:14896PEN

Massima

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Il giudice, nell'ambito del procedimento penale, può correggere l'errore materiale contenuto nel dispositivo della sentenza, anche d'ufficio, al fine di garantire la completezza e la correttezza della pronuncia, assicurando il rispetto del principio di legalità e di tutela dei diritti delle parti processuali. La correzione dell'errore materiale, che non incide sulla sostanza della decisione, rappresenta un rimedio volto a ristabilire la conformità tra il contenuto della sentenza e la volontà effettiva del giudice, senza necessità di una nuova pronuncia. Tale potere di correzione si fonda sull'esigenza di assicurare l'integrità e l'univocità del provvedimento giurisdizionale, evitando che errori meramente materiali possano pregiudicare la corretta definizione della controversia. Il giudice, nel disporre la correzione, deve verificare la sussistenza dell'errore materiale dedotto, la sua rilevanza ai fini della completezza e della correttezza della pronuncia, nonché l'assenza di pregiudizio per le parti processuali. La correzione dell'errore materiale, pertanto, rappresenta uno strumento volto a garantire l'effettività della tutela giurisdizionale e la realizzazione del principio di giustizia sostanziale, senza incidere sulla validità e sull'efficacia della decisione nel suo complesso.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. VERGA Giovanna - Presidente

Dott. BORSELLINO Maria D. - Consigliere

Dott. COSCIONI Giuseppe - Consigliere

Dott. DI PISA Fabio - Consigliere

Dott. RECCHIONE Sandra - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

ORDINANZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS);
avverso la sentenza del 13/07/2022 della CORTE DI CASSAZIONE di ROMA;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott.ssa RECCHIONE SANDRA;
il procedimento si celebra con contraddittorio scritto ai sensi del Decreto Legge n. 137 del 2020, articolo 23, comma 8;
il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale Dott. BALDI Fulvio che ha concluso chiedendo di procedersi alla correzione.
RITENUTO IN FATTO E CONSIDERATO IN DIRITTO
1. La Corte di Cassazione con …

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