Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La costituzione di parte civile fuori udienza, mediante notifica di copie di dichiarazioni non autentiche, è validamente effettuata qualora gli originali degli atti siano stati successivamente depositati in cancelleria, in quanto ciò consente l'instaurazione del contraddittorio previsto dalla legge. Inoltre, le dichiarazioni testimoniali di persone imputate in separato procedimento penale per fatti connessi all'oggetto del giudizio sono utilizzabili, purché rese in presenza dei rispettivi difensori, in osservanza delle forme di garanzia previste dall'art. 197-bis c.p.p. Ciò anche quando tali testimoni siano stati denunciati dall'imputato per fatti attinenti al medesimo procedimento, in quanto tale circostanza non comporta eo ipso l'incompatibilità a testimoniare, a condizione che siano ravvisabili idonei riscontri esterni alle loro dichiarazioni. Inoltre, il reato di danneggiamento sussiste anche quando l'immobile danneggiato appartenga in parte all'imputato, qualora questi abbia agito in pregiudizio del legittimo detentore che lo conduce in locazione. Infine, il reato di ingiuria è configurabile anche in assenza della prova dell'applicabilità della scriminante di cui all'art. 599, comma 2, c.p., qualora la condotta ingiuriosa risulti adeguatamente motivata dai giudici di merito. Ciò vale anche per il reato di minaccia aggravata, laddove l'imputato sia stato assolto dai reati di violenza privata e minaccia semplice, in quanto il fatto della minaccia in danno delle persone offese può comunque essere ritenuto provato sulla base di una motivazione adeguata.