Tribunale Amministrativo Regionale Campania - Napoli sentenza n. 523 del 2011

ECLI:IT:TARNA:2011:523SENT

Massima

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La presentazione di una domanda di condono edilizio successivamente all'impugnazione di un provvedimento sanzionatorio, come l'ordinanza di demolizione, determina l'improcedibilità del ricorso giurisdizionale per sopravvenuta carenza di interesse, in quanto il riesame dell'abusività dell'opera, ai fini della sua eventuale sanabilità, comporta la necessaria formazione di un nuovo provvedimento, esplicito od implicito, di accoglimento o di rigetto, che vale comunque a superare il provvedimento sanzionatorio oggetto dell'impugnativa. Pertanto, il ricorso giurisdizionale avverso un provvedimento sanzionatorio, proposto anteriormente all'istanza di concessione in sanatoria, deve ritenersi improcedibile per sopravvenuta carenza di interesse, "spostandosi" l'interesse del responsabile dell'abuso edilizio dall'annullamento del provvedimento già adottato, all'eventuale annullamento del provvedimento (esplicito o implicito) di rigetto della domanda di condono. In tal caso, l'Amministrazione dovrà emanare un nuovo provvedimento sanzionatorio, eventualmente di demolizione, con l'assegnazione di un nuovo termine per adempiere. Tali principi trovano applicazione anche nel caso di presentazione di una domanda di condono edilizio ai sensi della legge n. 724/1994, fatta eccezione per quelle fattispecie in cui manchino, in modo evidente, i presupposti per l'ammissibilità della domanda medesima.

Sentenza completa

N. 03360/1992
REG.RIC.

N. 00523/2011 REG.PROV.COLL.

N. 03360/1992 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale della Campania

(Sezione Settima)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 3360 del 1992, proposto da:
((omissis)), rappresentata e difesa dall'avv. ((omissis)), con domicilio eletto presso la stessa in Napoli, via Manzoni N. 141/C;

contro

Comune di S. Maria la Carità, in persona del Sindaco legale rappresentante pro tempore, n.c.;

per l'annullamento

dell’ordinanza sindacale n. 1896 del 3.03.1992, di rigetto dell’istanza, presentata dalla ricorrente, di accertamento tecnico di conformità ex art. 13 l. 47/1985; nonché di ogni altro atto comunque presupposto, connesso o consequenziale.

Visti il ricorso e i relativi allegati;

Visti tutti gli…

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