Cassazione penale Sez. V sentenza n. 37860 del 12 settembre 2019

ECLI:IT:CASS:2019:37860PEN

Massima

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Il reato di bancarotta fraudolenta per distrazione si configura quando l'amministratore di una società di capitali preleva dalle casse sociali somme di denaro, senza adeguata giustificazione, destinandole a finalità estranee all'interesse sociale, così depauperando il patrimonio della società e pregiudicando le ragioni dei creditori. L'elemento soggettivo del reato è integrato dal dolo generico, ovvero dalla consapevole volontà di dare al patrimonio sociale una destinazione diversa da quella di garanzia delle obbligazioni contratte, senza che sia necessaria la consapevolezza dello stato di insolvenza dell'impresa o lo scopo di recare pregiudizio ai creditori. La valutazione della natura distrattiva delle operazioni compiute dall'amministratore, nonché dell'elemento psicologico del reato, rientra nella competenza esclusiva del giudice di merito, la cui motivazione, se logica e coerente, non è sindacabile in sede di legittimità, salvo i casi di manifesta illogicità o contraddittorietà. Tuttavia, la durata delle pene accessorie di inabilitazione all'esercizio di impresa commerciale e incapacità ad esercitare uffici direttivi presso qualsiasi impresa, previste dall'art. 216, ultimo comma, della legge fallimentare, deve essere rideterminata in conformità alla sentenza della Corte Costituzionale n. 222 del 2018, che ha dichiarato l'illegittimità costituzionale della norma nella parte in cui prevedeva una durata fissa di dieci anni, anziché una durata fino a dieci anni.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ZAZA Carlo - Presidente

Dott. BELMONTE ((omissis)) - Consigliere

Dott. CALASELICE Barbara - Consigliere

Dott. TUDINO Alessandrina - Consigliere

Dott. RICCARDI Giuseppe - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso la sentenza del 22/11/2017 della Corte di Appello di Trento;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere RICCARDI GIUSEPPE;
udito il Pubblico Ministero, in persona del ((omissis)), che ha concluso chiedendo l'inammissibilita' del ricorso;
udito il difensore, Avv. (OMISSIS), che ha concluso chiedendo l'accoglimento del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con sentenza emessa il 22…

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