Il rilascio di una concessione edilizia in sanatoria ai sensi della legge 326/2003 e della L.R. 4/2004 non può essere annullato per meri vizi formali o di istruttoria, come la presunta traslazione della sagoma dell'edificio nella cartografia allegata alla domanda di condono o la contestata destinazione d'uso dell'immobile, in quanto tali elementi non sono decisivi ai fini del rilascio del provvedimento di condono, che prescinde dal rispetto di specifici requisiti urbanistici ed edilizi. Inoltre, eventuali errori nella determinazione dell'oblazione dovuta non comportano l'annullamento della concessione in sanatoria, ma al più l'applicazione di sanzioni a carico del beneficiario. Il giudice amministrativo, pertanto, deve respingere il ricorso volto all'annullamento di una concessione edilizia in sanatoria, quando le censure sollevate non incidono sulla legittimità sostanziale del provvedimento, ma si limitano a contestare profili marginali o comunque non decisivi ai fini del rilascio del condono.