Cassazione penale Sez. II sentenza n. 19950 del 20 maggio 2024

ECLI:IT:CASS:2024:19950PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: L'aggravante del metodo mafioso di cui all'art. 7 d.l. 13 maggio 1991 n. 152, convertito in legge 12 luglio 1991, n. 203, si configura quando la violenza o la minaccia assumono la veste propria della violenza o della minaccia mafiosa, ossia di quella ben più penetrante, energica ed efficace che deriva dalla prospettazione della sua provenienza da un tipo di sodalizio criminoso dedito a molteplici ed efferati delitti. Una volta accertato l'utilizzo del metodo mafioso, l'aggravante, avente natura oggettiva, si applica a tutti i concorrenti nel reato, ancorché le azioni di intimidazione e minaccia siano state materialmente commesse solo da alcuni di essi. Non è necessario dimostrare l'esistenza di un'associazione per delinquere di tipo mafioso, essendo sufficiente che la violenza o la minaccia siano espressione della forza intimidatrice propria della criminalità organizzata. Il controllo di legittimità della Corte di Cassazione sui provvedimenti cautelari è circoscritto all'esame del contenuto dell'atto impugnato per verificare la congruità delle argomentazioni rispetto al fine giustificativo del provvedimento, senza poter sindacare la ricostruzione dei fatti e la valutazione delle risultanze probatorie operata dal giudice di merito, salvo che non si traduca in una violazione di specifiche norme di legge o in una manifesta illogicità della motivazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PETRUZZELLIS Anna - Presidente

Dott. D'AGOSTINI ((omissis)) - Consigliere

Dott. BORSELLINO ((omissis)) - Consigliere

Dott. COSCIONI Giuseppe - Consigliere - Relatore

Dott. LEOPIZZI Alessandro - Consigliere

ha pronunciato la seguente

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
Fa.Sa. nato a M il (Omissis)
avverso l'ordinanza del 12/01/2024 del TRIB. LIBERTA' di CALTANISETTA
udita la relazione svolta dal Consigliere GIUSEPPE COSCIONI;
sentite le conclusioni del Sostituto Procuratore generale ASSUNTA COCOMELLO, che ha chiesto dichiararsi inammissibile il ricorso;
udito difensore del ricorrente, Avv. AT.VI., anche in sostituzione dell'Avv. AN.FI., il quale ha insistito per l'accoglimento dei ricorsi;
RITENUTO IN FATTO
1. Il Tribunale di Caltanissett…

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