Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 33 del 3 gennaio 2008

ECLI:IT:CASS:2008:33PEN

Massima

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Il ricorso per cassazione avverso l'ordinanza di custodia cautelare in carcere è inammissibile qualora il ricorrente non abbia indicato i motivi a suo supporto, né li abbia rappresentati in sede di legittimità, in applicazione del combinato disposto degli articoli 591, comma 1, lettera c) e 581, lettera c) del codice di procedura penale. In tali casi, il giudice di legittimità è tenuto a dichiarare l'inammissibilità del ricorso, condannando il ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una somma equitativamente determinata in favore della cassa delle ammende. Tale principio trova applicazione anche nel caso in cui il ricorso sia qualificato come richiesta di riesame, ai sensi della legge n. 69 del 2005, in quanto il mancato rispetto dei requisiti di forma e di contenuto previsti per il ricorso per cassazione comporta comunque la declaratoria di inammissibilità. Il giudice di legittimità, inoltre, deve disporre gli adempimenti di cui all'articolo 94, comma 1-ter, delle disposizioni di attuazione del codice di procedura penale, in materia di comunicazioni e trasmissioni di atti.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MANNINO Saverio - Presidente

Dott. SERPICO Francesco - Consigliere

Dott. MILO Nicola - Consigliere

Dott. DI CASOLA Carlo - Consigliere

Dott. PAOLONI Giacomo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) BE. RU. KO., N. IL (OMESSO);

avverso ORDINANZA del 22/06/2007 CORTE APPELLO di BOLOGNA;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. SERPICO FRANCESCO;

sentite le conclusioni del P.G. Dr. E. SELVAGGI intese alla dichiarazione di inammissibilita' del ricorso.

OSSERVA

Sulla richiesta di riesame (qualificato ricorso per cassazione Legge n. 69 del 2005 ex articolo 13, comma 2 e articolo 9…

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