Cassazione penale Sez. II sentenza n. 16960 del 22 aprile 2016

ECLI:IT:CASS:2016:16960PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: L'aggravante di cui al Decreto Legge n. 152 del 1991, art. 7, relativa all'utilizzo del metodo mafioso, non può essere automaticamente riconosciuta in relazione a un'associazione a delinquere di tipo comune ex art. 416 c.p., senza una adeguata motivazione che dimostri come tale metodo abbia effettivamente caratterizzato la condotta dell'associazione, in modo tale da imporre una riqualificazione della fattispecie associativa nella più grave ipotesi prevista dall'art. 416-bis c.p. Ciò in quanto l'aggravante in questione presuppone l'utilizzo della forza di intimidazione tipica dell'associazione mafiosa, che ne costituisce l'elemento specializzante. Pertanto, il giudice deve fornire una motivazione puntuale e logica circa la sussistenza di tali elementi, senza poter desumere automaticamente l'aggravante dalle sole modalità di realizzazione dei reati-fine. Resta invece compatibile con l'associazione comune ex art. 416 c.p. l'aggravante relativa alla finalità di agevolare un'associazione mafiosa, qualora risulti una stabile cointeressenza tra le due strutture associative.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PRESTIPINO Antonio - Presidente

Dott. TADDEI Margherita - Consigliere

Dott. AGOSTINACCHIO Luigi - Consigliere

Dott. BELTRANI Sergio - Consigliere

Dott. ARIOLLI G. - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), N. IL (OMISSIS);
avverso l'ordinanza n. 700/2015 TRIB. LIBERTA' di REGGIO CALABRIA, del 10/08/2015;
sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. ARIOLLI GIOVANNI;
lette/sentite le conclusioni del P.G. Dott. GALASSO Aurelio, il quale ha chiesto il rigetto del ricorso.
Udito il difensore Avv. (OMISSIS), il quale ha chiesto l'annullamento con rinvio del provvedimento impugnato.
RITENUTO IN FATTO
1. Con ordinanza in data 13/7/2015 il Giudice per le indagini pr…

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