Cassazione penale Sez. I sentenza n. 13980 del 7 aprile 2011

ECLI:IT:CASS:2011:13980PEN

Massima

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Il dolo del reato di tentato omicidio deve essere accertato sulla base di una valutazione complessiva delle modalità dell'azione e della materialità della condotta, tenendo conto anche di eventuali risultanze peritali e di precedenti pronunce giurisdizionali relative allo stesso fatto. Pertanto, il giudice non può fondare la sussistenza del dolo diretto o alternativo esclusivamente sulla base della zona corporea colpita e del pericolo di vita corso dalla vittima, senza adeguatamente considerare e motivare il dissenso rispetto a specifiche risultanze probatorie, come una consulenza medico-legale che escluda la natura vitale della zona attinta e il concreto pericolo di morte. Inoltre, il giudice è tenuto a valutare in modo unitario e coerente gli elementi di fatto, senza discostarsi, senza adeguata motivazione, da precedenti pronunce definitive relative allo stesso episodio criminoso.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CHIEFFI Severo - Presidente

Dott. CAIAZZO Luigi P. - rel. Consigliere

Dott. TARDIO Angela - Consigliere

Dott. CAVALLO Aldo - Consigliere

Dott. CAPRIOGLIO ((omissis)) S - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) LO. PI. N. IL (OMESSO);

avverso la sentenza n. 1141/2009 CORTE APPELLO di BARI, del 14/04/2010;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 22/02/2011 la relazione fatta dal Consigliere Dott. LUIGI PIETRO CAIAZZO;

udito il P.G. in persona del Dott. D'((omissis)) che ha concluso per il rigetto del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

Con sentenza in data 27.10.2008, il Tribunale…

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