Cassazione penale Sez. V sentenza n. 8784 del 24 febbraio 2014

ECLI:IT:CASS:2014:8784PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza può essere così sintetizzato: Il reato di diffamazione non sussiste quando la notizia divulgata, pur essendo negativa per la reputazione altrui, risulta veritiera e la sua comunicazione è giustificata dalla necessità di tutelare un legittimo interesse, come nel caso in cui un esercente comunichi ai clienti presenti la spendita di una banconota falsa da parte di un avventore, in presenza di precedenti comportamenti anomali di quest'ultimo nel locale. In tali ipotesi, la condotta del soggetto che diffonde la notizia non integra gli estremi del reato di diffamazione, in quanto la stessa è ascrivibile all'esercizio del diritto di critica e di rimostranza, che prevale sulla tutela della reputazione individuale, purché l'informazione sia veritiera e la sua divulgazione sia proporzionata all'interesse da tutelare. Il giudice, nel valutare la legittimità della condotta, deve tenere conto di tutte le circostanze del caso concreto, come la natura e la gravità del fatto divulgato, le modalità della diffusione, il contesto in cui essa avviene e l'eventuale sussistenza di precedenti comportamenti anomali del soggetto oggetto della notizia.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BEVERE Antonio - Presidente

Dott. DE BERARDINIS Silvana - Consigliere

Dott. LAPALORCIA G. - rel. Consigliere

Dott. SAVANI Piero - Consigliere

Dott. DEMARCHI ALBENGO Paolo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) (ANCHE P.C.R.) N. IL (OMISSIS);

nei confronti di:

(OMISSIS) (ANCHE P.C.N.) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 70/2009 TRIBUNALE di GENOVA, del 19/04/2010;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 21/01/2014 la relazione fatta dal Consigliere Dott. GRAZIA LAPALORCIA;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. Galli M. che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.

RITEN…

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