Cassazione penale Sez. III sentenza n. 35840 del 31 agosto 2016

ECLI:IT:CASS:2016:35840PEN

Massima

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La coltivazione non autorizzata di piante da cui sono estraibili sostanze stupefacenti, anche quando finalizzata all'uso personale, integra il reato di cui all'art. 73 del D.P.R. n. 309/1990, salvo che il giudice accerti l'inoffensività "in concreto" della condotta, nel senso che essa sia così trascurabile da rendere sostanzialmente irrilevante l'aumento di disponibilità della droga e non prospettabile alcun pericolo di ulteriore diffusione. Ai fini della punibilità, è necessario che la sostanza ricavata dalla coltivazione abbia un principio attivo idoneo a produrre un effetto drogante rilevabile. Quando la sentenza di condanna è stata pronunciata prima delle modifiche legislative che hanno reso autonoma la fattispecie di cui all'art. 73, comma 5, del D.P.R. n. 309/1990, la pena deve essere rideterminata in applicazione della normativa più favorevole, anche in assenza di specifiche censure sul trattamento sanzionatorio.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GRILLO Renato - Presidente

Dott. LIBERATI Giovanni - Consigliere

Dott. GAI Emanuela - rel. Consigliere

Dott. MENGONI Enrico - Consigliere

Dott. RICCARDI Giuseppe - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 24/06/2013 della Corte d'appello di Salerno;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott.ssa Emanuela Gai;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dott. BALDI Fulvio, che ha concluso chiedendo annullamento con rinvio limitatamente al trattamento sanzionatorio e rigetto del resto.
RITENUTO IN FATTO
1. Con sentenza del 24 giugno 2013, la Corte d…

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