Il Tribunale Amministrativo Regionale, nell'esaminare il ricorso presentato da diverse associazioni sportive contro i decreti del Presidente del Consiglio dei Ministri che avevano disposto la sospensione delle attività di palestre, piscine e centri sportivi al chiuso durante l'emergenza epidemiologica da COVID-19, ha affermato il seguente principio di diritto: Le misure di contenimento dell'epidemia adottate attraverso i decreti impugnati, che prevedono il divieto - salvo eccezioni - delle attività sportive al chiuso, risultano adeguate e proporzionate al contesto epidemiologico in atto, in base al principio di precauzione e alle evidenze scientifiche sulla diffusione del virus SARS-CoV-2 attraverso le secrezioni respiratorie e i droplets. Le "FAQ" emanate dall'amministrazione per chiarire la portata applicativa di tali misure, pur non avendo carattere vincolante, contribuiscono a fornire utili indicazioni interpretative, come l'equiparazione dei palloni e delle strutture tensostatiche ai locali chiusi, in coerenza con la finalità di ridurre la diffusione del virus in ambienti privi di adeguata areazione naturale. Pertanto, le disposizioni impugnate, volte a limitare le attività ritenute non essenziali e a maggior rischio di contagio, sono da considerarsi legittime e proporzionate.