Cassazione penale Sez. V sentenza n. 14573 del 27 marzo 2014

ECLI:IT:CASS:2014:14573PEN

Massima

Generata da Simpliciter
Il reato di minaccia sussiste quando la condotta dell'agente, valutata anche alla luce dei rapporti tra le parti, risulta idonea a limitare la libertà psichica della vittima mediante la prospettazione di un pericolo di un male ingiusto, senza che sia necessario il concreto verificarsi di uno stato di intimidazione, essendo sufficiente l'attitudine della condotta ad intimorire. Le espressioni offensive, anche se divenute di uso comune in determinati contesti sociali, possono integrare il reato di ingiuria quando risultino idonee a ledere l'onore e il decoro della persona offesa. Ai fini della valutazione della credibilità della persona offesa, il giudice di merito deve procedere ad un riscontro più penetrante e rigoroso rispetto a quello generico cui vengono sottoposte le dichiarazioni di qualsiasi testimone, potendo la deposizione della persona offesa essere assunta da sola come fonte di prova unicamente se venga sottoposta a tale riscontro di credibilità oggettiva e soggettiva. La valutazione della credibilità della persona offesa rappresenta una questione di fatto che ha una propria chiave di lettura nel compendio motivazionale fornito dal giudice e non può essere rivalutata in sede di legittimità, salvo che il giudice non sia incorso in manifeste contraddizioni.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BEVERE Antonio - Presidente

Dott. SAVANI Piero - Consigliere

Dott. PALLA Stefano - Consigliere

Dott. PEZZULLO Rosa - rel. Consigliere

Dott. MICHELI Paolo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 9/2011 TRIBUNALE di ROSSANO, del 26/04/2012;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 13/12/2013 la relazione fatta dal Consigliere Dott. ROSA PEZZULLO;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. Roberto Aniello, che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

1. Il Tribunale di Rossano, in composizione monocratica, con sentenza del 26.4.2012…

Questo contenuto è riservato agli utenti registrati
Sentenze simili
Ricerca rapida tra milioni di sentenze
Trova facilmente ciò che stai cercando in pochi istanti. La nostra vasta banca dati è costantemente aggiornata e ti consente di effettuare ricerche veloci e precise.
Trova il riferimento esatto della sentenza
Addio a filtri di ricerca complicati e interfacce difficili da navigare. Utilizza una singola barra di ricerca per trovare precisamente ciò che ti serve all'interno delle sentenze.
Prova il potente motore semantico
La ricerca semantica tiene conto del significato implicito delle parole, del contesto e delle relazioni tra i concetti per fornire risultati più accurati e pertinenti.

Un nuovo modo di esercitare la professione

Offriamo agli avvocati gli strumenti più efficienti e a costi contenuti.