Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 26614 del 26 giugno 2009

ECLI:IT:CASS:2009:26614PEN

Massima

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Il giudice di merito, nel valutare la pericolosità sociale di un soggetto ai fini dell'applicazione di una misura di prevenzione personale, può legittimamente fondare il proprio giudizio sulla base di precedenti penali e giudiziari del proposto, nonché su elementi sintomatici della sua condotta, quali le frequentazioni con pregiudicati e l'assenza di un lavoro stabile in rapporto al tenore di vita. Tali elementi, unitamente alla sproporzione tra il valore dei beni posseduti e i redditi dichiarati, possono giustificare l'adozione di misure patrimoniali, come il sequestro e la confisca, in quanto indice di un'attività illecita pregressa e attuale, anche in assenza di una sentenza di condanna definitiva. Il giudizio di pericolosità sociale e la conseguente applicazione delle misure di prevenzione devono essere adeguatamente motivati, sulla base di una valutazione complessiva della condotta del soggetto, senza che sia necessario un accertamento di specifici reati.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MANNINO ((omissis)) - Presidente

Dott. LANZA Luigi - Consigliere

Dott. MATERA Lina - Consigliere

Dott. CITTERIO Carlo - Consigliere

Dott. FIDELBO Giorgio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

La.Gi. , nato a (OMESSO);

contro il decreto del 22 gennaio 2008 emesso dalla Corte d'appello di Napoli;

visti gli atti, il decreto impugnato e il ricorso;

sentita la relazione fatta dal consigliere Dott. ((omissis));

letta la richiesta del sostituto procuratore generale, Dott. GIALANELLA Antonio, che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.

SVOLGIMENTO DEL PROCESSO

Con la decisione in epigrafe la Co…

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