Il regolamento preventivo di giurisdizione non è più proponibile dopo che il giudice di merito, sia esso ordinario o amministrativo, abbia emesso una sentenza, anche se solo limitata alla questione della giurisdizione o ad altra questione processuale, poiché in tal caso la decisione sul punto va rimessa al giudice di grado superiore. Ciò in quanto il regolamento preventivo di giurisdizione costituisce uno strumento preventivo e facoltativo per l'immediata e definitiva soluzione delle questioni attinenti alla giurisdizione. Pertanto, una volta che il giudice di merito si sia pronunciato sulla giurisdizione, la relativa decisione non può più essere rimessa in discussione mediante il regolamento preventivo di giurisdizione, ma deve essere impugnata con l'ordinario rimedio dell'appello. Inoltre, il ricorso per regolamento di giurisdizione non è suscettibile di conversione in denuncia di conflitto negativo di giurisdizione ai sensi dell'art. 362 c.p.c., comma 2, n. 1, qualora difetti il presupposto costituito dalla ricorrenza di sentenze costituenti altrettante decisioni declinatorie della "potestas iudicandi" non più revocabili dai diversi giudici che le hanno pronunciate su di una identica domanda. Ciò in quanto, se il giudice di primo grado ha dichiarato il proprio difetto di giurisdizione, il giudice di secondo grado, con le proprie decisioni, ha condiviso tale statuizione ribadendo la giurisdizione dell'autorità giudiziaria amministrativa sulle domande risarcitorie dei ricorrenti, che ha in parte accolto, escludendo così l'ipotesi di una fattispecie di giustizia denegata.