Cassazione penale Sez. II sentenza n. 24306 del 19 giugno 2024

ECLI:IT:CASS:2024:24306PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, nell'esercizio del controllo sulla motivazione delle misure cautelari personali, è tenuto a verificare l'adeguatezza e la congruenza della motivazione del provvedimento impugnato ai parametri della logica e dei principi di diritto, senza poter sostituire la propria valutazione delle risultanze processuali a quella compiuta dal giudice di merito. Il ricorso per cassazione è ammissibile solo se denuncia la violazione di specifiche norme di legge ovvero la manifesta illogicità della motivazione, ma non può proporre censure che si risolvano in una diversa valutazione delle circostanze esaminate dal giudice di merito. Pertanto, il giudice di legittimità non può riesaminare nel merito la valutazione degli elementi indizianti e delle esigenze cautelari, essendo precluso sostituire la propria valutazione a quella del giudice di merito, salvo il caso di manifesta illogicità o violazione di legge.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta da:

Dott. PELLEGRINO Andrea - Presidente

Dott. ALMA ((omissis)) - Consigliere

Dott. PERROTTI Massimo - Consigliere

Dott. FLORIT Francesco - Consigliere Rel.

Dott. MARRA Giuseppe - Consigliere

ha pronunciato la seguente

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
As.Ro. nato a V il (Omissis)
avverso l'ordinanza del 15-02-2024 del TRIB. LlBERTA' di CATANZARO
udita la relazione svolta dal Consigliere FRANCESCO FLORIT;
sentite le conclusioni del PG FULVIO BALDI che conclude per l'inammissibilità;
udito il difensore, AVV. LU.LU. che si riporta ai motivi di ricorso ed insiste per l'accoglimento.
RITENUTO IN FATTO
1. Con l'impugnato provvedimento il Tribunale del riesame, in sede di rinvio a seguito di annullamento ha parzialmente annullato l'ordinanza genetica, che aveva applicato nei…

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