Il Tribunale Amministrativo Regionale, nell'esaminare il ricorso proposto da alcune società cooperative contro il Comune di Nardò per l'annullamento di provvedimenti relativi alla rimozione e al sequestro di impianti pubblicitari, ha dichiarato il ricorso improcedibile per sopravvenuto difetto di interesse, in quanto le parti avevano raggiunto un accordo transattivo a tacitazione di ogni reciproca pretesa. Da tale pronuncia si evince il principio per cui, in presenza di una controversia amministrativa, il raggiungimento di un accordo transattivo tra le parti, che comporti la rinuncia a ogni reciproca pretesa, determina il venir meno dell'interesse all'impugnazione e, conseguentemente, l'improcedibilità del ricorso. Tale principio trova applicazione indipendentemente dalla natura e dall'oggetto specifico della controversia, purché le parti abbiano effettivamente raggiunto un accordo che ponga fine al contenzioso. L'improcedibilità del ricorso per sopravvenuto difetto di interesse, in tali casi, consente di evitare un inutile dispendio di attività processuale, in linea con il principio di economia processuale, e valorizza l'autonomia negoziale delle parti nella composizione della lite, in ossequio ai canoni di efficienza e ragionevolezza dell'azione amministrativa.