Cassazione penale Sez. V sentenza n. 3052 del 27 gennaio 2011

ECLI:IT:CASS:2011:3052PEN

Massima

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La minaccia di morte, anche se proferita verbalmente, è da ritenersi grave per sua natura in quanto attinente al bene primario ed irriproducibile della vita, salvo che non ricorrano specifiche circostanze tali da escludere in concreto anche la più remota possibilità che la persona offesa le attribuisca un carattere di sia pur relativa serietà. La mera circostanza che la minaccia provenga da "persone civili, incensurate, ben integrate nella società civile" non è sufficiente a escludere la gravità della minaccia, atteso che anche soggetti di tal genere sono o possono ragionevolmente apparire come capaci, a determinate condizioni, di porre in essere attentati alla vita umana. Inoltre, la condotta minacciosa che abbia la finalità di costringere la persona offesa a rinunciare ad un'azione legale è idonea a configurare il reato di tentata violenza privata, non potendosi ritenere sufficiente la mera sussistenza di un reato di minaccia laddove risulti provata la finalità di limitare la libertà di autodeterminazione della persona offesa. Infine, la mancanza grafica della motivazione della sentenza di primo grado non rientra tra le ipotesi tassative previste dalla legge in cui il giudice d'appello deve esercitare il potere-dovere di annullamento, essendo egli invece investito del potere-dovere di redigere, anche integralmente, la motivazione mancante ove ritenga di condividere la decisione impugnata.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GRASSI Aldo - Presidente

Dott. DUBOLINO Pietro - rel. Consigliere

Dott. PALLA Stefano - Consigliere

Dott. FUMO Maurizio - Consigliere

Dott. VESSICHELLI Maria - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) CO. SA. N. IL (OMESSO);

2) PE. MI. N. IL (OMESSO);

avverso la sentenza n. 140/2009 CORTE APPELLO di POTENZA, del 22/10/2009;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 13/12/2010 la relazione fatta dal Consigliere Dott. DUBOLINO Pietro;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. GALATI Giovanni che ha concluso per il rigetto;

Udito il difensore Avv. (Nd…

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